Mi sono immedesimata per un attimo, alcuni giorni fa, e ho provato a pensare come potrebbe essere accogliere un figlio all’improvviso. Quasi dalla sera alla mattina, senza alcun preavviso, senza i canonici nove mesi per abituarsi all’idea, prepararsi, allestire concretamente e mentalmente ciò che servirà per la vita insieme a lui/lei. Senza aver avuto la possibilità di pianificare congedi di maternità, organizzazione di giornate, settimane, mesi e anni, acquisti di passeggini, vestiti e pannolini d’ordinanza, scalda biberon e sterilizzatori vari.
Io, che già sono stata adeguatamente impanicata con l’attesa d’ordinanza, credo sarei potuta morire d’infarto. Per fortuna in questa vita non tutti sono come la sottoscritta. Oggi, dopo un’attesa ben più lunga di nove mesi, ma con un preavviso limitato a quattro giorni di calendario, una coppia di amici riceverà da un tribunale dei minori l’autorizzazione ufficiale a diventare mamma e papà di un pupattolo di quattro mesi, mai visto né conosciuto prima. E a portarselo direttamente a casa, senza istruzioni per l’uso, come accade a tutti i genitori, ma forse con qualche difficoltà in più e una dose di amore doppia.
Inutile dire: congratulazioni e in bocca al lupo per una dose doppia di felicità.
Mi hai fatto tornare in mente uno splendido film che ho visto di recente, e che era basato proprio su una ricerca spasmodica della felicità. Il film è questo: https://wwayne.wordpress.com/2017/03/19/ci-sposeremo-te-lo-prometto/. L’hai visto?
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No, in effetti non lo conosco…
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Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per la risposta, e buona giornata! 🙂
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