In tempi normali

(Testo e foto Carlotta G.)

In tempi normali, in una giornata come questa, dopo aver sistemato un po’ casa, abbozzato i preparativi per la cena e fatto lezione, me ne sarei andata altrove, trovando magari una scusa per prendere un tram e andare in centro. Fare una passeggiata a lago, guardare le vetrine e trovare magari un affare irrinunciabile con gli ultimi saldi, quelli dove può capitare di pagare 20 franchi un vestito che ne costava 100.

Avrei fissato un appuntamento con un’amica, saremmo andate a pranzo al thai, o al libanese, o al cinese. Avremmo chiacchierato delle solite cose, del meteo, dei mariti, dei figli. Dei casini scolastici di questi ultimi, delle famiglie in Italia, magari di qualche programma per le prossime vacanze invernali, sempre divise tra i patiti di montagna e sci e chi (chevelodicoafare) aspetta febbraio come un tossico la dose, per una fuga di qualche giorno verso lidi un pochino più caldi e soleggiati.

O, magari, avrei semplicemente deciso di vagare, assolutamente a caso e in solitaria, per qualche chilometro di questa città, come faccio spesso da quando mi sono trasferita qui, senza nessuna particolare meta, se non la voglia di camminare in una giornata invernale miracolata dal Föhn e dalla luce del sole, odorando i profumi della neve portati dal vento del sud e da una temperatura che, almeno per qualche ora, può farti dimenticare di essere a gennaio. Mi sarei comprata un kebab, o un Wrap vegetariano, da mangiare seduta su una panchina in riva al fiume, o da portarmi a casa, se il vento fosse improvvisamente cambiato, facendomi tornare voglia di tepore e comodità, anticipando un rientro a cui sarei inevitabilmente tornata prima del ritorno a scuola del figlio.

Ma, ahi noi, i tempi normali sono ormai un ricordo di almeno un annetto fa. Stamattina, dopo aver sistemato casa e preparato il pranzo per me e il Marito in Home Office, sono scesa a buttare la spazzatura, poi ho camminato per qualche chilometro nel sole e nel vento del sud, allungando ad arte il percorso, per arrivare alla farmacia dove comprare le mascherine taglia bambino, che dalla prossima settimana toccano anche qui a chi va a scuola e ha già compiuto i 10 anni.

In tempi normali, questa sarebbe stata probabilmente una bella giornata, non memorabile forse, ma ricca di piccole belle cose che rendono più sopportabile il quotidiano. Sarà, forse, ugualmente una bella giornata, se tutti continueremo ad essere in salute, insieme almeno nelle intenzioni del cuore, e manterremo la capacità di credere che, prima o poi, i tempi normali potranno tornare.