Sono parecchio in arretrato con le recensioni di alcuni libri letti il mese scorso. Una settimana di vacanza mi aveva permesso di “andare un po’ aventi con le letture”. Al momento invece, sono parecchio al palo: nonostante l’immobilità forzata a casa sto leggendo poco o nulla: figlio e marito 24/24h, attività domestica e di ristorazione lievitata alle stelle, e in più quello che diversi psicologi stanno spiegando: in questa situazione di allarme generale il cervello fa fatica a lasciarsi andare e a fare spazio alla lettura, anche se si tratta di un’attività per noi abituale.
Comunque, volevo parlare brevemente dell’ultimo libro di Sandro Veronesi, “Il colibrì” che, tra l’altro mi pare anche abbastanza adatto al momento che stiamo vivendo. Romanzo denso e complesso (come del resto era il suo famoso precedente “Caos Calmo“), un ulteriore viaggio alla scoperta dell’uomo, dei suoi universi, della capacità di sopravvivere, comunque vivendo, senza rinunciare a ciò che si è, nonostante e a dispetto di tutto, restando in equilibro sulle ali di eventi lunghi e pesanti di un’intera vita, dei suoi dolori, le sue disgrazie, le difficoltà, così come dei suoi momenti luminosi. In pratica: storia di un’esistenza che mostra come sia sempre possibile scampare il pericolo di diventare vittima degli eventi.
Consigliato, ora piú che mai.
“Marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno.
Intorno a lui, Veronesi costruisce altri personaggi indimenticabili, che abitano un’architettura romanzesca perfetta. Un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo”.
Questo post partecipa al Venerdì del libro di Homemademamma.