Sono tempi strani, travagliati, oscuri. Questo è ciò che molti ripetono da anni, siamo in un’epoca di degrado e decadenza a cui dobbiamo reagire e dalla quale, grazie all’impegno di noi figli della luce, arriveremo all’eldorado, all’età dell’acquario, alla terra promessa, al nirvana. Chiamatelo come preferite, ma l’idea è chiara.
Mi domando spesso se cotanti personaggi, dall’alto della loro cultura pop, abbiano mai visto la saga completa di Star Wars: perché, diciamocelo, non serve un trattato di filosofia morale, né parlare con qualche guru illuminato che sia in grado di prevedere il futuro. È sufficiente guardare i film partoriti dal quel genio pazzo di George Lucas per capire passato presente e futuro dell’umanità.
Non esiste nessuna redenzione, nessuna salvezza definitiva, nessuna vittoria del bene sul male. Esiste una continua guerra tra i due (e a volte già riuscire a distinguere chiaramente l’uno dall’altro può essere un gran lavoro), con fasi più o meno lunghe di alternata prevalenza.
Ogni tanto credi davvero che sia finita, stai per abbandonarti al “the end” col sorriso sulle labbra, ma sai che è solo un temporanea tregua. Così avanti per una decina di film, e se non ti sei limitato a guardare le battaglie spaziali della Millenium Falcon e i duelli con la spada laser, la morale avresti dovuto averla capita da un po’, a maggior ragione se hai più di dieci anni.
Il lato oscuro è lì, dentro (non fuori) di noi, e sempre lì rimarrà. Spetta a noi scegliere a volte da che parte stare, ringraziando di avere la possibilità di farlo, se e quando succede.
Trovate che la metafora sia calzante a questi bei momenti? Di guerre con le bombe ne abbiamo a volontà, mi pare. Se ne aggiungono anche altre forse meno eclatanti, in cui non ci sono mitragliatrici ed esplosioni, ma comunque vittime e carnefici.
Dopo un anno e mezzo di pandemia, in questi giorni per la prima volta si registrano casi di bambini ricoverati per Covid nella terapia intensiva dell’ospedale pediatrico di Zurigo.
Non so quale fosse la loro situazione sanitaria pregressa, se fossero più o meno piccoli o più o meno fragili, con il cancro o chissà quale altra malattia a tormentare la loro piccola vita. Non mi interessa. Queste vittime hanno dei carnefici, con un nome e un cognome, coloro che da mesi giocano a Star Wars con il futuro delle proprie vite e quelle altrui, compiendo scelte scellerate per incomprensibili motivi ideologici (ed egoistici).
La guerra non finirà, né oggi, né domani, né mai, ma a me è molto chiaro dove si trovi il lato oscuro, quello che gioca a mascherarsi da spirito della luce.
Il Male è lì, è al Male non si concede tregua. E questo male non avrà da me nessuna comprensione, nessuna accondiscendenza, nessuno spazio in nessuna circostanza, costi quel che costi. Men che meno potrò mai far finta che sia il bene.