SARÀ CHE

Solo fino a poco tempo fa il mio concetto di vacanza, piccola o grande che fosse, vicina o lontana, prevedeva inevitabilmente la scoperta di luoghi nuovi ed inesplorati. E preferibilmente non proprio dietro l’angolo.
Ad anni di infanzia e adolescenza trascorsi forzatamente nelle stesse località vacanziere è seguito un lungo periodo di viaggi e sperimentazioni: inconcepibile il solo pensiero di tornare negli stessi luoghi, per quanto meravigliosi potessero essere.
Sarà che la nascita di un figlio cambia tutto, sarà che lo stesso concetto di vacanza, piccola o grande che sia, subisce inevitabilmente uno sconvolgimento tale che qualsiasi aspetto della vita “di prima” rischia di essere spazzato via in un battito di ciglia, per parecchio tempo.
Sarà che il progredire dell’età a volte diventa un inatteso viaggio a ritroso, un inconscio e strano ritorno al passato.
Sarà per tutto questo, o per altro ancora, ma da qualche anno a questa parte il ritornare in vacanza, per qualche giorno di vero o presunto riposo, nello stesso luogo mi comunica uno strano senso di pace.
Sarà che i cambiamenti in questi mesi non sono certo mancati, ma sapere di ritrovare la stessa identica casa, il fornaio dietro l’angolo, la pasta fresca col pesto e il gelato più buono del mondo, lì, vicini, senza doverli cercare, senza doversi sforzare di trovare soluzioni originali e creative, col mare che è lì dove sai, sempre alla stessa distanza, raggiungibile ad occhi chiusi, seguendone solo il profumo, è stranamente e felicemente riposante.
O sarà, ancor più semplicemente, che io sto invecchiando.

4 pensieri su “SARÀ CHE

  1. o sarà che pensare di mettere patato, passeggino, pannolini, salviette, giochini, peluche preferito, lettino da campeggio, libri, sorpresine varie per distrarlo, tutte le medicine possibili e immaginabili in un volo di 8-10 ore è semplicemente… impensabile!

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